vacanze a ischia
Ischia (Napoli) è una piccola terra dalle grandi risorse. All'epoca della Magna Grecia uscivano dai suoi laboratori pregiati vasi d'argilla e ricercati manufatti di metallo, diffusi anche in Egitto, attività alle quali si sarebbe affiancato, in epoca romana, lo sfruttamento dei fanghi termali. Tradizione destinata a rinnovarsi nel XIX secolo, quando gli stabilimenti di Ischia avviarono ad ricevere molteplici personalità dell'aristocrazia europea.
Tra Ischia Ponte e Ischia Porto i maggiori centri dell'isola, il più antico è Ischia Ponte, sorto nel XII secolo sul sito della romana Aenaria; risale invece al XVIII secolo la nascita di Ischia Porto, che ha conosciuto notevole sviluppo dopo l'ultimo conflitto mondiale. Non sorprende, perciò, che vi manchino monumenti di rilievo: unica eccezione lo Stabilimento balneo-termale militare, adattamento della residenza settecentesca appartenuta a Francesco Buonocore, medico di corte dei Borboni che vi accolse e guarì illustri personaggi come.
Costeggiate le spiagge del e dei Pescatori. Ischia Ponte propone al visitatore la Cattedrale dell'Assunta (XII secolo), riedificata in eleganti forme barocche, e principalmente il Castello, posto su un isolotto a sud-est dell'abitato. Nessun problema per giungere alla fortezza, grazie al ponte innalzato da Alfonso I in simultaneità con il rinnovamento della piazzaforte.
La fortezza caduta in disuso nel XVI secolo, venne risolutivamente abbandonata dopo il pesante bombardamento subito dalla flotta napoleonica nel 1809; bellissimi i panorami dai suoi bastioni, dove lo sguardo abbraccia tutto il golfo di Napoli. All'interno della cinta bastionata si trovano i resti dell'ex Cattedrale, la seicentesca ex chiesa dell'Immacolata, destinata a spazio espositivo, e il convento delle Clarisse, famoso per il suggestivo quanto macabro cimitero delle Monache: i cadaveri delle religiose venivano infatti deposti su piccoli seggi in muratura e lasciati decomporre all'aria aperta.
Tra Ischia Ponte e Ischia Porto i maggiori centri dell'isola, il più antico è Ischia Ponte, sorto nel XII secolo sul sito della romana Aenaria; risale invece al XVIII secolo la nascita di Ischia Porto, che ha conosciuto notevole sviluppo dopo l'ultimo conflitto mondiale. Non sorprende, perciò, che vi manchino monumenti di rilievo: unica eccezione lo Stabilimento balneo-termale militare, adattamento della residenza settecentesca appartenuta a Francesco Buonocore, medico di corte dei Borboni che vi accolse e guarì illustri personaggi come.
Costeggiate le spiagge del e dei Pescatori. Ischia Ponte propone al visitatore la Cattedrale dell'Assunta (XII secolo), riedificata in eleganti forme barocche, e principalmente il Castello, posto su un isolotto a sud-est dell'abitato. Nessun problema per giungere alla fortezza, grazie al ponte innalzato da Alfonso I in simultaneità con il rinnovamento della piazzaforte.
La fortezza caduta in disuso nel XVI secolo, venne risolutivamente abbandonata dopo il pesante bombardamento subito dalla flotta napoleonica nel 1809; bellissimi i panorami dai suoi bastioni, dove lo sguardo abbraccia tutto il golfo di Napoli. All'interno della cinta bastionata si trovano i resti dell'ex Cattedrale, la seicentesca ex chiesa dell'Immacolata, destinata a spazio espositivo, e il convento delle Clarisse, famoso per il suggestivo quanto macabro cimitero delle Monache: i cadaveri delle religiose venivano infatti deposti su piccoli seggi in muratura e lasciati decomporre all'aria aperta.
Lacco Ameno (Ischia) sorge sul sito dell'insediamento della Magna Grecia Pithekoussai, fondato intorno all'850 a.C. e rimasto per tutta l'età classica un florido centro di manifattura della terracotta, attività capace di perdurare anche al sisma che verso la fine del II secolo d.C. rase al suolo l'abitato. Nel 304 vi sbarcò la martire cartaginese Restituta, che sarebbe divenuta la patrona dell'isola. A lei è intitolato il santuario di S. Restituta, sporto sulla piazza centrale del paese.
Il complesso include due chiese, che risalgono in relazione al 1036 e al 1886; gli scavi fatti nel sottosuolo della prima, ricostruita nel XIV secolo e in seguito nel '700, hanno rivelato i resti di una basilica paleocristiana ricavata a cavallo
tra il IV e il V secolo da una cisterna d'età repubblicana. Tra i ritrovamenti in mostra nel Museo di S. Restituita si segnala una lucerna fittile del IV secolo; il vicino Museo archeologico, intitolato alle prime fasi della colonizzazione greca in occidente, può invece celebrare la celebre coppa di Nestore (725 a.C.), sulla quale è incisa una tra le più antiche iscrizioni metriche in greche giunte fino a oggi.
A Forio (Ischia) le tante torri schierate lungo la costa intorno alla cittadina ricordano la continua minaccia riprodotta, per tutto il medioevo, dai pirati saraceni. Oggi il torrione cilindrico elevato nel 1480 a difesa dell'abitato si limita a proporne un bel panorama che mostra il caratteristico impianto urbano, con piccole case bianche raccolte intorno a stretti vicoli e piccoli cortili; al centro del borgo antico si alza la chiesa di S. Ilaria di Loreto, arricchitasi in seguito all'immancabile restauro barocco di marmi e stucchi. Appena fuori dell'abitato, su un piccolo capo proteso nel Tirreno, il cinquecentesco santuario del Soccorso contiene un interessante Crocifisso coevo e molteplici ex voto offerti da pescatori, marinai, emigrati.
Barano d’ Ischia (Ischia) è nota per la "Nderezzata”, ballo in costume accompagnato da canti popolari che va in scena il lunedì dell'Angelo e il 24 giugno. Sotto la sua giurisdizione rientrano il bel borgo di Sant'Ange1o, le cui case sembrano quasi aggrapparsi alla scogliera, e il lido di Maronti, forse la più bella spiaggia di Ischia, da dove si può raggiungere la Cava scura, con una sorgente termale che sgorga a una temperatura di ben 100 °C, alimentando un singolare stabilimento scavato nella roccia. Da non mancare anche l'ascesa al monte Epomeo, massima elevazione dell'isola, dal quale si gode uno scenografico panorama sui golfi di Pozzuoli e Napoli; sulla strada verso la vetta meritano una sosta la chiesa di S. Nicola e il vicino eremo, ambedue scavati nel tufo e un tempo meta di pellegrinaggi.
Il complesso include due chiese, che risalgono in relazione al 1036 e al 1886; gli scavi fatti nel sottosuolo della prima, ricostruita nel XIV secolo e in seguito nel '700, hanno rivelato i resti di una basilica paleocristiana ricavata a cavallo
tra il IV e il V secolo da una cisterna d'età repubblicana. Tra i ritrovamenti in mostra nel Museo di S. Restituita si segnala una lucerna fittile del IV secolo; il vicino Museo archeologico, intitolato alle prime fasi della colonizzazione greca in occidente, può invece celebrare la celebre coppa di Nestore (725 a.C.), sulla quale è incisa una tra le più antiche iscrizioni metriche in greche giunte fino a oggi.
A Forio (Ischia) le tante torri schierate lungo la costa intorno alla cittadina ricordano la continua minaccia riprodotta, per tutto il medioevo, dai pirati saraceni. Oggi il torrione cilindrico elevato nel 1480 a difesa dell'abitato si limita a proporne un bel panorama che mostra il caratteristico impianto urbano, con piccole case bianche raccolte intorno a stretti vicoli e piccoli cortili; al centro del borgo antico si alza la chiesa di S. Ilaria di Loreto, arricchitasi in seguito all'immancabile restauro barocco di marmi e stucchi. Appena fuori dell'abitato, su un piccolo capo proteso nel Tirreno, il cinquecentesco santuario del Soccorso contiene un interessante Crocifisso coevo e molteplici ex voto offerti da pescatori, marinai, emigrati.
Barano d’ Ischia (Ischia) è nota per la "Nderezzata”, ballo in costume accompagnato da canti popolari che va in scena il lunedì dell'Angelo e il 24 giugno. Sotto la sua giurisdizione rientrano il bel borgo di Sant'Ange1o, le cui case sembrano quasi aggrapparsi alla scogliera, e il lido di Maronti, forse la più bella spiaggia di Ischia, da dove si può raggiungere la Cava scura, con una sorgente termale che sgorga a una temperatura di ben 100 °C, alimentando un singolare stabilimento scavato nella roccia. Da non mancare anche l'ascesa al monte Epomeo, massima elevazione dell'isola, dal quale si gode uno scenografico panorama sui golfi di Pozzuoli e Napoli; sulla strada verso la vetta meritano una sosta la chiesa di S. Nicola e il vicino eremo, ambedue scavati nel tufo e un tempo meta di pellegrinaggi.