vacanze a monte sant' angelo
A Monte Sant’ Angelo (Foggia) si narra che l'arcangelo Gabriele apparve per tre volte in quattro anni (490, 492 e 493) in una grotta presso l'abitato. Furono i Longobardi, impadronitisi della citta¬dina nel VII secolo, a diffonderne il culto, rendendo Monte Sant'Angelo meta di pellegrinaggi per l'intera cristianità, accorsavi in massa so prattutto al tempo delle Crociate in Terra Santa. Oggi al turismo religioso e all'interesse culturale per un tessuto edilizio che nella parte più antica dell'abitato conserva spiccati valori ambientali, si è affiancata una vocazione naturalistica, tenendo conto che alla cittadina fanno capo alcuni percorsi escursionistici tracciati nel Parco Nazionale del Gargano .
Il santuario di S. Michele.
Ricorda le torri di Castel del Monte il campanile ottagonale che si alza sul santuario, elevato nella seconda metà del Duecento da Carlo I d'Angiò.
L’atrio d'ingresso, che conserva nel portale destro un pregiato rilievo trecentesco, introduce la discesa al cortile cui guarda la chiesa vera e propria: i bellissimi battenti in bronzo del portale, fusi a Costantinopoli nel 1076, mostrano 24 pannelli con scene del Vecchio e del Nuovo Testamento e l'Apparizione dell’Arcangelo a Lorenzo Maiorano.
L'aula interna aperta sotto Carlo I d'Angiò, introduce la grotta dell’Apparizione dove l'altare, con una statua dell’Arcangelo attribuita ad Andrea Sansovino, è costeggiato da una ricca cattedra episcopale (XII secolo); l'altare della Madonna conserva tre sculture medievali (XI-XIII secolo), quello di S. Pietro ingloba colonne tortili del IX secolo.
Il santuario di S. Michele.
Ricorda le torri di Castel del Monte il campanile ottagonale che si alza sul santuario, elevato nella seconda metà del Duecento da Carlo I d'Angiò.
L’atrio d'ingresso, che conserva nel portale destro un pregiato rilievo trecentesco, introduce la discesa al cortile cui guarda la chiesa vera e propria: i bellissimi battenti in bronzo del portale, fusi a Costantinopoli nel 1076, mostrano 24 pannelli con scene del Vecchio e del Nuovo Testamento e l'Apparizione dell’Arcangelo a Lorenzo Maiorano.
L'aula interna aperta sotto Carlo I d'Angiò, introduce la grotta dell’Apparizione dove l'altare, con una statua dell’Arcangelo attribuita ad Andrea Sansovino, è costeggiato da una ricca cattedra episcopale (XII secolo); l'altare della Madonna conserva tre sculture medievali (XI-XIII secolo), quello di S. Pietro ingloba colonne tortili del IX secolo.