vacanze nella terra di bari
Collima e mare, pesca e commerci, agricoltura e allevamento: sono questi i principali ingredienti che contraddistinguono lo scenario in cui è intinta la zona centrale della Puglia l'antica “Peucezia”
La cosiddetta “terra di Bari”, appellativo quest'ultima risalente all’epoca angioina rimasta ufficialmente in vigore fino agli anni venti del XX secolo.
Le molteplici sfaccettature che fanno questo territorio sono in gran parte riconducibili alla storia dei popoli e delle civiltà che vi si sono avvicendate nel corso dei secoli. I primi abitanti — provenienti dalle isole del mar Egeo, dall'Asia Minore e dai Balcani — usufruirono il mare come elemento da cui trarre mantenimento, e allo stesso tempo ne fecero un canale di collegamenti e commerci con altri popoli, indicando nella valorizzazione del suolo la chiave di volta per lo sviluppo delle loro economie. Fu così nel XIII secolo, al tempo di Federico II di Svevia, quando la produzione agricola trovò nei centri fortificati della costa lo scenario ideale per la nascita di commerci e scambi con Venezia e tutto l'Oriente.
Oltre che nei documenti artistici, la storia della terra di Bari si lascia decifrare anche nella pietra di Trani, con la quale sono stati conseguiti sia i muretti a secco alzati allo scopo di dividere le proprietà agricole, sia le lodevoli cattedrali romaniche, anomale vestigia di una scuola architettonica che immerge anch'essa le proprie radici su entrambe le sponde dell'Adriatico.
La cosiddetta “terra di Bari”, appellativo quest'ultima risalente all’epoca angioina rimasta ufficialmente in vigore fino agli anni venti del XX secolo.
Le molteplici sfaccettature che fanno questo territorio sono in gran parte riconducibili alla storia dei popoli e delle civiltà che vi si sono avvicendate nel corso dei secoli. I primi abitanti — provenienti dalle isole del mar Egeo, dall'Asia Minore e dai Balcani — usufruirono il mare come elemento da cui trarre mantenimento, e allo stesso tempo ne fecero un canale di collegamenti e commerci con altri popoli, indicando nella valorizzazione del suolo la chiave di volta per lo sviluppo delle loro economie. Fu così nel XIII secolo, al tempo di Federico II di Svevia, quando la produzione agricola trovò nei centri fortificati della costa lo scenario ideale per la nascita di commerci e scambi con Venezia e tutto l'Oriente.
Oltre che nei documenti artistici, la storia della terra di Bari si lascia decifrare anche nella pietra di Trani, con la quale sono stati conseguiti sia i muretti a secco alzati allo scopo di dividere le proprietà agricole, sia le lodevoli cattedrali romaniche, anomale vestigia di una scuola architettonica che immerge anch'essa le proprie radici su entrambe le sponde dell'Adriatico.