vacanze ad erice
La magia di Erice (Trapani) deriva forse dalla presenza di un antico tempio dedicato alla dea dell'Amore, o dall'atmosfera medievale che emana da vicoli e piazzette fiorite. O, ancora, è la pianta triangolare equilatera del borgo a emanare un'aura di compimento, vicino al fascino dello sperone roccioso, tanto alto sul mare quanto lo è sul resto dell'isola, se è vero che nelle giornate limpide si può intravedere, all'altra estremità della Sicilia, la vetta innevata dell'Etna.
Fondata, secondo la leggenda, da Erice figlio di Venere e Bute e sede del culto di Astarte, la dea punita della bellezza e della fertilità poi assimilata con la greca Afrodite e con la romana Venere, fu sede di un tempio di sacerdotesse.
Oggi ospita il Centro internazionale di Cultura scientifica Ettore Maiorana e manifestazioni culturali di alto profilo e rinomanza internazionale.
La cinta murata coincide in parte con la cerchia delle mura arcaiche, collocate all'VIII secolo a.C., in parte con le aggiunte romane. Nella parte superiore risale all'età della dominazione normanna.
La chiesa Matrice fondata nel 1314, ha subìto nel 1865 lavori di rinnovamento che ne hanno snaturato totalmente l'interno. La facciata verso le mura conserva un pregevole portale gotico sotto il portico quattrocen¬tesco, mentre in posizione separata c’è il campanile a bifore, probabile torre di vedetta di Federico d'Aragona.
Al centro del borgo si trova l'area dell'acropoli antica, oggi occupata dal castello Pepoli, un tempo dimora del palazzo del Governatore del quale resta l'adiacente giardino ottocentesco. Sulla rupe è visibile anche il castello di Venere, costruito nel Due e Trecento con materiali di riuso antichi nel luogo dove spuntava il tempio di Venere Ericina. Reperti archeologici e corredi della necropoli sono presentati al Museo civico Cordici, che mantiene tra l'altro una preziosa testa di Afrodite.
Fondata, secondo la leggenda, da Erice figlio di Venere e Bute e sede del culto di Astarte, la dea punita della bellezza e della fertilità poi assimilata con la greca Afrodite e con la romana Venere, fu sede di un tempio di sacerdotesse.
Oggi ospita il Centro internazionale di Cultura scientifica Ettore Maiorana e manifestazioni culturali di alto profilo e rinomanza internazionale.
La cinta murata coincide in parte con la cerchia delle mura arcaiche, collocate all'VIII secolo a.C., in parte con le aggiunte romane. Nella parte superiore risale all'età della dominazione normanna.
La chiesa Matrice fondata nel 1314, ha subìto nel 1865 lavori di rinnovamento che ne hanno snaturato totalmente l'interno. La facciata verso le mura conserva un pregevole portale gotico sotto il portico quattrocen¬tesco, mentre in posizione separata c’è il campanile a bifore, probabile torre di vedetta di Federico d'Aragona.
Al centro del borgo si trova l'area dell'acropoli antica, oggi occupata dal castello Pepoli, un tempo dimora del palazzo del Governatore del quale resta l'adiacente giardino ottocentesco. Sulla rupe è visibile anche il castello di Venere, costruito nel Due e Trecento con materiali di riuso antichi nel luogo dove spuntava il tempio di Venere Ericina. Reperti archeologici e corredi della necropoli sono presentati al Museo civico Cordici, che mantiene tra l'altro una preziosa testa di Afrodite.