vacanze a loreto
Loreto (Ancona) è dominato dalla cupola della basilica,ci di servizio per i fedeli, ben presto rivelatisi imponente da vicino per i poderosi bastioni che la circondano, Loreto è una delle capitali mondiali del culto mariano.
La prima notizia certa della presenza di un luogo di culto a Loreto risale, infatti, al 1294. Ed è unita al trasporto nella località marchigiana della casa di Nazareth. Fin dai primi anni attorno alla casa e si rappresero abitazioni e servizi, enormemente cresciuti dopo che papa Paolo II, nel1469, annunciò la realizzazione di una nuova basilica e, nel 1470, concesse l'indulgenza plenaria a chiunque avesse compiuto un pellegrinaggio alla Santa Casa. Per conseguire il suo progetto, Paolo II chiamò i maggiori rappresentanti dell'architettura dell'epoca.
Accanto al santuario, intanto alzavano edifici di servizio per fedeli, ben presto rivelatisi insufficienti. Papa Sisto V decise cosi un allargamento del complesso, che nel 1520 venne fortificata. Da sempre, e ancora oggi, la vita della cittadina gira attorno al santuario.
Il santuario della Santa Casa è preceduto dalla statua di Sisto V benedicente ha pregevole prospetto in pietra d'stria, costruito tra il 1571 e il 1587 su progetto di Giovanni Boccalini. Le tre porte in bronzo sotto opera della scuola scultorea fiorita a Recanati tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo, mentre la statua della Madonna col Bambino che sovrasta l'ingresso maggiore è del 1583. Il campanile, eterogeneo rispetto alla facciata, è aggiunta settecentesca del Vanvitelli: ha più pesante delle campane è chiamata Loreta.
Nel grandioso interno, concepito per accogliere il maggior numero possibile di fedeli, le cappelle derivano il nome dai paesi che hanno eseguito la decorazione, mentre la cupola mostra la ridipintura effettuata da Cesare Maccari.
La Santa Casa si trova in corrispondenza della cupola e ha splendente copertura in marmo disegnato nel 1509 da Bramante e costruito sotto la direzione di diversi artisti: tutti illustri: Giovanni Cristoforo Romano, Andrea Sansovino, Antonio da Sangallo il Giovane e Raniero Nerticci.
La decorazione, che illustra la vita terrena della Madonna, giunge il suo vertice nell'Annunciazione del Sansovino. Nel nudo interno, la statua della Madonna col Bambino all'altare è opera moderna di Enrico Quattrini.
La Madonna col Bambino e due angeli sulla parete sinistra è del Tre-Quattrocento, mentre l'affresco rappresentante Madonna col Bambino in trono e i Ss. Giovanni Evangelista e Caterina d'Alessandria è di scuola umbro-marchigiana del XIV secolo.
Una bella Croce dipinta del XIII secolo campeggia sulla parete opposta all'altare. Notevole anche l'insieme composto dalle tre sagrestie: gli affreschi nella sagrestia di S. Marco, datati tra 1477 e 1480, illustrano sulle pareti l'ingresso di Gesù a Gerusalemine, e sul soffino angeli e profeti.
La sagrestia di S. Giovanni è invece decorata, a partire dal 1479, da Luca Signorelli, con l'Incredulità di S. Tommaso, la Conversione di Saulo e angeli musicanti.
Il lavabo è invece opera di Benedetto da Maiano, che fece anche la terracotta con S. Luca evangelista nella vicina sagrestia di S. Luca. Nella sola del Tesoro, totalmente affrescata dal Pomarancio con scene della vita di Maria, intervallate da profeti e sibille, gli arredi destinati a contenere gli ex voto.
AI Palazzo apostolico vi sono sistemati l’Archivio storico della Santa Casa e il Museo Pinacoteca, dove spiccano otto dipinti di Lorenzo Lotto e gli risplenditi arazzi tessuti a Bruxelles su cartoni di Raffaelo. Interessante anche la considerevole raccolta di vasi da farmacia.
La prima notizia certa della presenza di un luogo di culto a Loreto risale, infatti, al 1294. Ed è unita al trasporto nella località marchigiana della casa di Nazareth. Fin dai primi anni attorno alla casa e si rappresero abitazioni e servizi, enormemente cresciuti dopo che papa Paolo II, nel1469, annunciò la realizzazione di una nuova basilica e, nel 1470, concesse l'indulgenza plenaria a chiunque avesse compiuto un pellegrinaggio alla Santa Casa. Per conseguire il suo progetto, Paolo II chiamò i maggiori rappresentanti dell'architettura dell'epoca.
Accanto al santuario, intanto alzavano edifici di servizio per fedeli, ben presto rivelatisi insufficienti. Papa Sisto V decise cosi un allargamento del complesso, che nel 1520 venne fortificata. Da sempre, e ancora oggi, la vita della cittadina gira attorno al santuario.
Il santuario della Santa Casa è preceduto dalla statua di Sisto V benedicente ha pregevole prospetto in pietra d'stria, costruito tra il 1571 e il 1587 su progetto di Giovanni Boccalini. Le tre porte in bronzo sotto opera della scuola scultorea fiorita a Recanati tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo, mentre la statua della Madonna col Bambino che sovrasta l'ingresso maggiore è del 1583. Il campanile, eterogeneo rispetto alla facciata, è aggiunta settecentesca del Vanvitelli: ha più pesante delle campane è chiamata Loreta.
Nel grandioso interno, concepito per accogliere il maggior numero possibile di fedeli, le cappelle derivano il nome dai paesi che hanno eseguito la decorazione, mentre la cupola mostra la ridipintura effettuata da Cesare Maccari.
La Santa Casa si trova in corrispondenza della cupola e ha splendente copertura in marmo disegnato nel 1509 da Bramante e costruito sotto la direzione di diversi artisti: tutti illustri: Giovanni Cristoforo Romano, Andrea Sansovino, Antonio da Sangallo il Giovane e Raniero Nerticci.
La decorazione, che illustra la vita terrena della Madonna, giunge il suo vertice nell'Annunciazione del Sansovino. Nel nudo interno, la statua della Madonna col Bambino all'altare è opera moderna di Enrico Quattrini.
La Madonna col Bambino e due angeli sulla parete sinistra è del Tre-Quattrocento, mentre l'affresco rappresentante Madonna col Bambino in trono e i Ss. Giovanni Evangelista e Caterina d'Alessandria è di scuola umbro-marchigiana del XIV secolo.
Una bella Croce dipinta del XIII secolo campeggia sulla parete opposta all'altare. Notevole anche l'insieme composto dalle tre sagrestie: gli affreschi nella sagrestia di S. Marco, datati tra 1477 e 1480, illustrano sulle pareti l'ingresso di Gesù a Gerusalemine, e sul soffino angeli e profeti.
La sagrestia di S. Giovanni è invece decorata, a partire dal 1479, da Luca Signorelli, con l'Incredulità di S. Tommaso, la Conversione di Saulo e angeli musicanti.
Il lavabo è invece opera di Benedetto da Maiano, che fece anche la terracotta con S. Luca evangelista nella vicina sagrestia di S. Luca. Nella sola del Tesoro, totalmente affrescata dal Pomarancio con scene della vita di Maria, intervallate da profeti e sibille, gli arredi destinati a contenere gli ex voto.
AI Palazzo apostolico vi sono sistemati l’Archivio storico della Santa Casa e il Museo Pinacoteca, dove spiccano otto dipinti di Lorenzo Lotto e gli risplenditi arazzi tessuti a Bruxelles su cartoni di Raffaelo. Interessante anche la considerevole raccolta di vasi da farmacia.