vacanze a jesi
Jesi (Ancona) fu fondata dagli Umbri e colonizzata dai Romani, segnò la linea di confine tra Bisanzio e i Longobardi e vide la nascita di Federico II. La città visse un periodo ostacolato fra il Due e il Trecento, con prepotenti lotte tra guelfi e ghibellini finite solo nel 1447 con il governo dello Stato pontificio, che a parte la breve parentesi napoleonica si posticipò fino all'Unità d'Italia.
Attorno a piazza Federico II , tuttora cinta dalle mura innalzate nel 1488, la città ha il suo nucleo centrale in questa bella piazza, che ricalca l'antico foro romano. L'obelisco ottocentesco ricorda il luogo dove, sotto una tenda, Federico II sarebbe nato da Costanza d'Altavilla nel 1194. Accerchiata da belle architetture, tra le quali colgono palazzi barocchi e la facciata neoclassica del Duomo, la piazza è un buon punto di partenza per l'esplorazione della città, che ha uno dei suoi punti migliori nel palazzo della Signoria, innalzato da Francesco di Giorgio nel 1486, oggi sede dei Museo civico dove si scoprono, tra l'altro, diverse statue imperiali senza testi e i ritratti d’imperatore.
La Pinacoteca civica occupa le sale di palazzo pianetta, che esemplifica lo stile delle residenze nobiliari in città tra XVII e XVIII secolo: da notare le cento finestre che si aprono sulla via e la galleria del piano nobile, riccamente decorata da stucchi barocchi di influenza mitteleuropea. La raccolta museale ha il suo vertice nel polittico di Lorenzo Lotto, capolavoro dell'artista, di cui è largamente riprodotta l'opera attraverso un considerevole nucleo di dipinti.
Attorno a piazza Federico II , tuttora cinta dalle mura innalzate nel 1488, la città ha il suo nucleo centrale in questa bella piazza, che ricalca l'antico foro romano. L'obelisco ottocentesco ricorda il luogo dove, sotto una tenda, Federico II sarebbe nato da Costanza d'Altavilla nel 1194. Accerchiata da belle architetture, tra le quali colgono palazzi barocchi e la facciata neoclassica del Duomo, la piazza è un buon punto di partenza per l'esplorazione della città, che ha uno dei suoi punti migliori nel palazzo della Signoria, innalzato da Francesco di Giorgio nel 1486, oggi sede dei Museo civico dove si scoprono, tra l'altro, diverse statue imperiali senza testi e i ritratti d’imperatore.
La Pinacoteca civica occupa le sale di palazzo pianetta, che esemplifica lo stile delle residenze nobiliari in città tra XVII e XVIII secolo: da notare le cento finestre che si aprono sulla via e la galleria del piano nobile, riccamente decorata da stucchi barocchi di influenza mitteleuropea. La raccolta museale ha il suo vertice nel polittico di Lorenzo Lotto, capolavoro dell'artista, di cui è largamente riprodotta l'opera attraverso un considerevole nucleo di dipinti.