vacanze a sant? agata de? goti
Case e chiese del centro storico di Sant’ Agata de’ Goti si aggrappano a un vertiginoso sperone di roccia lungo la riva destra del fiume Isclero, affluente del Volturno. La cittadina discende dall'antica Saticula, prima villaggio sannita e poi colonia romana, ma il toponimo moderno ricorda la dominazione gotica, finita dopo la vittoria bizantina nella battaglia dei Vesuvio.
La chiesa dell'Annunziata segna l'ingresso dell'abitato dal 1237, e nella sua facciata risalta il bel portale rinascimentale in marmo, con un rilievo dell'Annunciazione nella lunetta. All'interno, il Giudizio universale in controfacciata è una tra le più rilevanti realizzazioni della pittura tardogotica campana, opera del 1430 di un misterioso artista ai quale varino altresì ascritti gli affreschi absidali.
Meritano attenzione anche il frammentario polittico dell'Annunciazione, dipinto dal maestro napoletano Angelillo Arcuccio e le belle vetrate istoriate.
Il Duomo data 970 e l'aspetto attuale è quasi completamente frutto delle trasformazioni settecentesche, che videro lavorare sull'interno stuccatori, marmorari e pittori partenopei. A testimonianza della chiesa medievale rimangono l'atrio, il pavimento musivo del presbiterio, la sitatua della Madonna col Bambino e la cripta, con resti di affreschi trecenteschi.
La chiesa dell'Annunziata segna l'ingresso dell'abitato dal 1237, e nella sua facciata risalta il bel portale rinascimentale in marmo, con un rilievo dell'Annunciazione nella lunetta. All'interno, il Giudizio universale in controfacciata è una tra le più rilevanti realizzazioni della pittura tardogotica campana, opera del 1430 di un misterioso artista ai quale varino altresì ascritti gli affreschi absidali.
Meritano attenzione anche il frammentario polittico dell'Annunciazione, dipinto dal maestro napoletano Angelillo Arcuccio e le belle vetrate istoriate.
Il Duomo data 970 e l'aspetto attuale è quasi completamente frutto delle trasformazioni settecentesche, che videro lavorare sull'interno stuccatori, marmorari e pittori partenopei. A testimonianza della chiesa medievale rimangono l'atrio, il pavimento musivo del presbiterio, la sitatua della Madonna col Bambino e la cripta, con resti di affreschi trecenteschi.