vacanze a loreto aprutino
La storia di Loreto Aprutino (Teramo) comincia con l'alto medioevo, e nonostante i numerosi interventi architettonici operati nel tempo, Loreto si presenta ancora come una città di quell'epoca.
L'ingresso al nucleo antico è vigilato dal Castello, certificato per la prima volta nel IX secolo ma cambiato dai signori della cittadina fino all'800, come dimostra la mescolanza non sempre felice di stili. Più in alto sorge ha chiesa di S. Pietro Apostolo, introdotta da un portico cinquecentesco adorno di trifore e stemmi vescovili; stridente l’opposizione tra le linee essenziali del portale rinascimentale e i decori barocchi delle navate interne.
L'ingresso al nucleo antico è vigilato dal Castello, certificato per la prima volta nel IX secolo ma cambiato dai signori della cittadina fino all'800, come dimostra la mescolanza non sempre felice di stili. Più in alto sorge ha chiesa di S. Pietro Apostolo, introdotta da un portico cinquecentesco adorno di trifore e stemmi vescovili; stridente l’opposizione tra le linee essenziali del portale rinascimentale e i decori barocchi delle navate interne.
Da non perdere, nella vicina salita S. Pietro, il Museo delle ceramiche, chiamato dai loretesi "Galleria": l'istituzione raccoglie circa 600 pezzi di ceramica compiuti tra il XVI e il XIX secolo, che vanno dai vasi da pompa alle zuppiere, dai portapenne ai calamai.
Imboccata la strada in direzione della costa, dopo poche centinaia di metri si svolta a destra, salendo verso l’imponente chiesa abbaziale di S. Maria in Piano, testimoniata fin dall'864. Le sue forme moderne, cinquecentesche, nascondono preziosi affreschi che inizialmente rivestivano tutte le pareti interne dei tempio, fatti tra il XIV e il XVI secolo da artisti in prevalenza di scuola marchigiana; il superbo Giudizio particolare in controfacciata è la più grande pittura murale della regione.
Imboccata la strada in direzione della costa, dopo poche centinaia di metri si svolta a destra, salendo verso l’imponente chiesa abbaziale di S. Maria in Piano, testimoniata fin dall'864. Le sue forme moderne, cinquecentesche, nascondono preziosi affreschi che inizialmente rivestivano tutte le pareti interne dei tempio, fatti tra il XIV e il XVI secolo da artisti in prevalenza di scuola marchigiana; il superbo Giudizio particolare in controfacciata è la più grande pittura murale della regione.