parco nazionale delle foreste casentinesi
Il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi è un complesso forestale la cui oculata gestione, prolungatasi nei secoli, ha permesso la conservazione di estese aree forestali considerevolmente interessanti sotto il profilo naturalistico per l’elevata integrità e la non comune ricchezza di flora e latina, riproducono il cuore del parco istituito nel 1993.
L'area protetta accoglie anche una piccola porzione del Mugello, oltre ai monte Faltercone e alla splendente foresta di Campigna, non soltanto, sul versante romagnolo, la porzione montana delle valli dei Montone, del Rabbi, del Bidente e del Tramazzo.
L'area protetta accoglie anche una piccola porzione del Mugello, oltre ai monte Faltercone e alla splendente foresta di Campigna, non soltanto, sul versante romagnolo, la porzione montana delle valli dei Montone, del Rabbi, del Bidente e del Tramazzo.
La Verna è un «nudo sasso» in mezzo alle foreste del Casentino, sul quale, nel 1224 San Francesco d'Assisi ricevette le stimmate. Inevitabile che il monastero fondatovi dieci anni prima dal santo divenisse meta di ininterrotti pellegrinaggi, senza però perdere la sua atmosfera evocativa e appartata.
Il percorso di visita inizia dalla Chiesa Maggiore, con il grande porticato tardo-rinascimentale in facciata e sul fianco sinistro: la navata interna conserva preziose terrecotte invetriate di Andrea della Robbia, cui si devono anche la Deposizione, l'Adorazione e l'Assunzione di Maria Conservate nella vicina Chiesa di S. Maria degli Angeli, risalente alla prima fiase produttiva del complesso.
All'uscita, si imbocca il corridoio in direzione della grotta, dove la tradizione vuole che salì Francesco riposasse sulla nuda roccia, e della cappella delle stimmate, con una pietra posta nel pavimento a indicare il luogo del miracolo: alle pareti, una Madonna col Bambino di Luca della Robbia e Crocifissione del nipote Andrea. Completano la visita le cappelle di S. Bonaventura e di S. Antonio da Padova, dalla quale si discende al panoramico cavità detto precipizio secondo la leggenda scenario dell’incontro tra Francesco e il demonio.
Il percorso di visita inizia dalla Chiesa Maggiore, con il grande porticato tardo-rinascimentale in facciata e sul fianco sinistro: la navata interna conserva preziose terrecotte invetriate di Andrea della Robbia, cui si devono anche la Deposizione, l'Adorazione e l'Assunzione di Maria Conservate nella vicina Chiesa di S. Maria degli Angeli, risalente alla prima fiase produttiva del complesso.
All'uscita, si imbocca il corridoio in direzione della grotta, dove la tradizione vuole che salì Francesco riposasse sulla nuda roccia, e della cappella delle stimmate, con una pietra posta nel pavimento a indicare il luogo del miracolo: alle pareti, una Madonna col Bambino di Luca della Robbia e Crocifissione del nipote Andrea. Completano la visita le cappelle di S. Bonaventura e di S. Antonio da Padova, dalla quale si discende al panoramico cavità detto precipizio secondo la leggenda scenario dell’incontro tra Francesco e il demonio.