abbazia di s. galgano
L’ Abbazia di S. Galgano (Grosseto),è tra i più costosi edifici gotico-cistercensi italiani, che si alza imponente nell'isolamento totale della campagna. Di eccezionale suggestione è la visione dello scheletro della chiesa, priva di copertura, che assegna alla grande struttura un romantico aspetto diroccato.
L'abbazia indirizzata a divenire tra le più potenti del medioevo senese, nacque alla fine dei XII secolo, dopo la santificazione (1185) del nobile Galgano Guidotti, che si era distante in eremitaggio nella piccola cappella sul sovrastante colle di Montesiepi. Costruita tra il 1224 e il 1288 in forme di derivazione francese, la chiesa abbaziale rimase non finita e cadde in rovina già nel Cinquecento: sconsacrata nel 1789, oltre ai muri perimetrali, restano parti del monastero e del chiostro. Nei pressi dell'abbazia, il Centro italiano Rapaci ammaestra rari volatili e regola esibizioni didattiche. La chiesetta primitiva di Galgano Guidotti, di perfetta pianta circolare, guarda dall'alto del semplice rilievo di Montesiepi. Gli affreschi di Ambrogio Lorenzetti sono assai deperiti, ma rimane al suo posto la 'spada nella roccia', che il santo avrebbe infisso nel masso per venerare l'elsa come il crocifisso.
L'abbazia indirizzata a divenire tra le più potenti del medioevo senese, nacque alla fine dei XII secolo, dopo la santificazione (1185) del nobile Galgano Guidotti, che si era distante in eremitaggio nella piccola cappella sul sovrastante colle di Montesiepi. Costruita tra il 1224 e il 1288 in forme di derivazione francese, la chiesa abbaziale rimase non finita e cadde in rovina già nel Cinquecento: sconsacrata nel 1789, oltre ai muri perimetrali, restano parti del monastero e del chiostro. Nei pressi dell'abbazia, il Centro italiano Rapaci ammaestra rari volatili e regola esibizioni didattiche. La chiesetta primitiva di Galgano Guidotti, di perfetta pianta circolare, guarda dall'alto del semplice rilievo di Montesiepi. Gli affreschi di Ambrogio Lorenzetti sono assai deperiti, ma rimane al suo posto la 'spada nella roccia', che il santo avrebbe infisso nel masso per venerare l'elsa come il crocifisso.