vcanze a taormina
Taormina (Messina) ha avuto come estimatore Goethe e dopo di lui sono arrivati in tanti che di Taormina hanno fatto leggendaria meta di villeggiatura o che, in alcuni casi, da Taormina non se ne sono perfino più andati. Questo antico sito è tato così trasformato in un luogo arricchito da innumerabili giardini come da molteplici avvenimenti culturali e pportunità inondane. Memorabile è la sua posizione, sulle ultime propaggini dei monti Peloritani, a picco sul mare. Abitata fin dall'età greca arcaica da Siculi e da coloni della vicina Messina dopo la distruzione da parte dei Siracusani, fu icostruita in era ellenistica nella zona relativo all'odierna S. Pancrazio. Resa monumentale dai Romani, sede dell’ rcivescovado sotto li dominio bizantino, perla della dominazione araba, è arrivata al XXI secolo riservando un inestimabile esoro naturalistico.
Il Teatro greco, costruito in età ellenistica, con cavea coronata da portici e parete di fondo della scena lasciata aperta sul golfo di Schisò e sull'Etna, fu modificato dai Romani in anfiteatro, avvicendando l'orchestra semicircolare con un'arena pianta rotonda.
Tra le opere conseguite dai Romani a Taormina, particolare rilievo rivestono quelle idrauliche, compatti in gigantesche cisterne destinate a contenere l’acqua piovana. Le Naumachie oggi riportale alla luce erano in origine una colossale cortina doperata per fermare il terreno a monte di una grande cisterna; da esse partivano condutture utilizzate per l'irrigazione dei terreni.
Il palazzo dei duchi si S. Stefano è un tipico esempio di architettura arabo-normanna, ha bellissime bifore ad archi rilobati e fregio geometrico sulla facciata di chiara ispirazione islamica. All’interno il secondo piano ha bella copertura composta da quattro volte a crociera sorrette da un pilastro centrale.
Il Teatro greco, costruito in età ellenistica, con cavea coronata da portici e parete di fondo della scena lasciata aperta sul golfo di Schisò e sull'Etna, fu modificato dai Romani in anfiteatro, avvicendando l'orchestra semicircolare con un'arena pianta rotonda.
Tra le opere conseguite dai Romani a Taormina, particolare rilievo rivestono quelle idrauliche, compatti in gigantesche cisterne destinate a contenere l’acqua piovana. Le Naumachie oggi riportale alla luce erano in origine una colossale cortina doperata per fermare il terreno a monte di una grande cisterna; da esse partivano condutture utilizzate per l'irrigazione dei terreni.
Il palazzo dei duchi si S. Stefano è un tipico esempio di architettura arabo-normanna, ha bellissime bifore ad archi rilobati e fregio geometrico sulla facciata di chiara ispirazione islamica. All’interno il secondo piano ha bella copertura composta da quattro volte a crociera sorrette da un pilastro centrale.