vacanze a isernia
L’origine italica di Isernia (Molise) è documentata solamente dal nome Aesernia.
Le vicende dell'abitito restano perciò misteriose fino alla fine delle guerre sannitiche, quando diventò colonia romana. Più volte distrutta dai terremoti, la città subì successivi danni dai bombardamenti aerei nel 1943; la costituzione a capoluogo di provincia ha indicato un rilevante sviluppo dell'espansione moderna, situata a monte del nucleo anticoantico
Al centro della piazza principale della città, dedicata a uno tra i suoi figli più famosi, sorge la fontana della Fraterna, graziosa costruzione tardo medievale simile a una loggia, con sei piccoli archi sei colonnine dai capitelli decorati; i lastroni in pietra sul paramento della vasca furono ritrovati dai monumenti d’epoca romana.
La Cattedrale è stata ristrutturata in forme neoclassiche sui resti della chiesa precedente, annientata dal terremoto del 1805. Il luogo di culto medievale era stato innalzato sui resti di un tempio pagano, mantenendone l’orientamento, come svela la poderosa mura sotto il fianco destro dell’edificio; d’epoca romana sotto anche le quattro statue agli angoli del tozzo campanile, che poggia su un passaggio voltato. Poco lontano, la chiesa di S. Francesco è stata totalmente riedificata nel 1756, mantenendone il portate originario.
Le vicende dell'abitito restano perciò misteriose fino alla fine delle guerre sannitiche, quando diventò colonia romana. Più volte distrutta dai terremoti, la città subì successivi danni dai bombardamenti aerei nel 1943; la costituzione a capoluogo di provincia ha indicato un rilevante sviluppo dell'espansione moderna, situata a monte del nucleo anticoantico
Al centro della piazza principale della città, dedicata a uno tra i suoi figli più famosi, sorge la fontana della Fraterna, graziosa costruzione tardo medievale simile a una loggia, con sei piccoli archi sei colonnine dai capitelli decorati; i lastroni in pietra sul paramento della vasca furono ritrovati dai monumenti d’epoca romana.
La Cattedrale è stata ristrutturata in forme neoclassiche sui resti della chiesa precedente, annientata dal terremoto del 1805. Il luogo di culto medievale era stato innalzato sui resti di un tempio pagano, mantenendone l’orientamento, come svela la poderosa mura sotto il fianco destro dell’edificio; d’epoca romana sotto anche le quattro statue agli angoli del tozzo campanile, che poggia su un passaggio voltato. Poco lontano, la chiesa di S. Francesco è stata totalmente riedificata nel 1756, mantenendone il portate originario.